
L’hip hop è femmina
L’hip hop è femmina ragazze! Quindi alzate il volume e sentite come le donne rappers e le nostre simili scandiscono a suon di musica, da qualche anno ormai, le frasi più impensabili, esagerate, impertinenti e libertine, che danno a questo genere il suo fascino! Non so se anche voi lo amate, ma qui a VSR, la sottoscritta si è ritagliata appositamente il programma “I dischi della Pi”, per dare spazio e voce a queste regine dell’hip hop e dell’R’n’B, perché dove c’è uno, c’è anche l’altro e non ci dimentichiamo del Rap, il padre di entrambi! Di cosa stiamo parlando? Beh sedetevi and keep calm, perché, se c’è una cosa che insegna il ritmo dell’hip hop, è quella di prendersela con calma e ascoltare quello che ha da dire.
Queen Latifah, Salt ‘n’ Pepa, Lil’ Kim, Missy Elliott, Left Eye, TLC, Da Brat, Brandy, Mary J. Blige, Lauryn Hill, Kelis, Nicki Minaj, En Vogue, Toni Braxton, Destiny’s child, Angie Stone, Blu Cantrell, Kesha, Rihanna, Rebecca Ferguson, Beyoncé, fino ad arrivare a Cardi B., l’ultima a trionfare agli MTV Music Awards. Questi nomi non vi dicono nulla? Vi prego non mi date questo dolore, non potete essere ascoltatrici e ascoltatori di musica leggera e non conoscere nemmeno uno di questi nomi, pietre miliari della musica contemporanea al femminile. Ok magari questo non è il vostro genere preferito, ma la loro bravura e la loro importanza a livello musicale è indiscussa, quindi anche se non è la musica che di solito ascoltate, vi prego di andare a cercare almeno uno di questi nomi da qualche parte su internet e scoprire chi sono, soprattutto se siete donne.
Io ve lo dico alla mia maniera: tutte queste magnifiche signore hanno contribuito a portare il rap, l’hip hop e l’R’n’B al femminile a livelli eccelsi, molte di loro sono o sono state delle vere rappers e hanno dato il loro apporto dagli anni ’90 in poi, prima tra tutte forse Queen Latifah, per dare a questi tre generi musicali, molto legati tra loro, una fisionomia ben precisa e uno stile femminile tipico, che non ha nulla da invidiare a quello maschile.
Molte hanno collaborato con diversi rappers già famosi, che hanno fatto loro da produttori e hanno avuto la lungimiranza di dar loro spazio, sapendo che quelle canzoni sarebbero state un successo. Hanno tutte storie diverse, chi viene dai quartieri più malfamati, da ambienti poco raccomandabili e chi ha proseguito con vite sull’orlo della legalità; tutte le loro esperienze si sono riversate nelle loro canzoni, spesso scritte a quattro mani con altri rappers e produttori, ma che esprimono un tipico stile femminile, che ha tutta una propria personalità, diversa da quella maschile.
Come quando si parla delle scrittrici donne e degli scrittori uomini, che dimostrano di avere un diverso stile di comunicazione e di produzione, in questo caso il discorso può essere simile, anche perché inizialmente il rap e l’hip hop soprattutto sembrava ad appannaggio del genere maschile, per il linguaggio particolarmente colorito, che forse non si addice ai gentili modi di una signora, per la tecnica del parlato, che, nell’immaginario comune, non viene usato dall’ugola d’oro di una femminuccia onesta e delicata.
Ma è proprio questa la chiave di lettura: queste signore non sono affatto femminucce oneste e delicate, sono donne con la d maiuscola, che, non dirò che mostrano gli attributi, anche se sarebbe l’espressione più facile e immediata, perché non mi piace l’idea e l’immagine che una donna per dimostrare forza e bravura debba diventare un po’ maschia; no, nient’affatto, queste donne mostrano prepotentemente la loro femminilità e il significato di essere una donna, anche poco gentile, poco educata, poco onesta e pure un po’ scurrile, nell’era contemporanea, senza nessuna vergogna.
Non vanno molto per il sottile, il loro linguaggio è decisamente esplicito e non si nascondono dietro ad un’immagine di donna rispettabile, che gli uomini si aspetterebbero da loro. I loro testi non raccontano l’amore puro e la gioia di trovarlo, raccontano difficoltà, ingiustizie, amori difficili, droga, sesso, crimini e li raccontano come sono nella realtà, perché in molti casi sono situazioni che hanno vissuto in prima persona o quasi. Se le conoscete, sapete che tutte loro sono donne di colore e non è un caso, il rap, l’hip hop e l’rnb sono da sempre ad appannaggio della cultura afroamericana, anche se ogni tanto si intravede qualche pallido individuo che fa un’escursione in quei generi, primo fra tutti Eminem.
Queste signore della musica contemporanea non saranno tutte note attiviste dei diritti civili degli afro-americani, ma fare la differenza conta sempre, in ogni cultura e in ogni tempo. Non avranno superato la notorietà dei loro colleghi maschi, in alcuni casi, ma da un po’ di anni alte vendite, numerosi premi e riconoscimenti ci fanno capire che evidentemente il loro stile ha qualcosa di davvero interessante e che “quelle che contano” nella musica di oggi cominciano ad essere loro o le loro eredi.
Se volete sentire cosa dicono e soprattutto come lo dicono, ascoltate la nostra rubrica “I dischi della Pi” la domenica pomeriggio e provate a sentire il ritmo slow dentro di voi, che accompagna le strofe. Vi ritroverete a muovere le anche a tempo e a sentirvi sciogliere i muscoli e i nervi come se fosse un vero e proprio massaggio per la vostra anima! Se siete donne scoprirete che, anche se queste canzoni parlano di cose a voi lontane magari, come violenza o droga, non vi dispiacerà affatto la carica e l’energia che queste signore vi trasmettono! Sono forse le donne dell’era moderna? Dobbiamo noi sentirci rappresentate da loro? Non so, ognuno ha i propri gusti, personalmente le adoro e la loro musica mi entra in testa come una vera droga, ma questa è una cosa personale. Provate a dirmi la vostra opinione, sono davvero curiosa!