Bohemian rhapsody o i Queen

the queen freddie mercury

Bohemian Rhapsody o i queen… non è una domanda, né una scelta necessaria da fare, è un confronto che mi sono posta io, perché Mi sono finalmente convinta a vedere il film bohemian rhapsody.

Non volevo vederlo. non si toccano leggende così, non lo puoi rifare Freddie Mercury, ma neanche gli altri componenti, insomma i Queen non li devi disturbare.
Non avevo gradito affatto quella che mi sembrava solo un’operazione commerciale e che forse lo è stata poi in effetti, anche se sicuramente ben riuscita. Anche solo per le vendite dell’album legato al film, che sono andate alle stelle.

Il fatto che il protagonista avesse vinto L’Oscar mi aveva infastidito ancora di più; da amante e cultrice di film, non amo che attori con poca esperienza vincano un premio così ambito, con tanta facilità; purtroppo sono scettica e ci vedo dietro un’altra spudorata operazione commerciale.

Mi sono dovuta ricredere? Non del tutto. Il film merita di essere visto, soprattutto perché nella prima parte racconta il genio inventivo dei quattro componenti e il fervore artistico, che negli anni ‘70 molte bands hanno potuto vivere: inventavano addirittura nuovi suoni, con l’utilizzo dei più diversi oggetti, per sperimentare, scoprire nuove sonorità e, soprattutto, offrire qualcosa che il pubblico non avesse mai sentito.
In questo ho trovato un’analogia con i Bee Gees, che, in un documentario, raccontavano lo stesso tipo di pratica ad esempio per l’arrangiamento di “Tragedy”.

Ho apprezzato meno la seconda parte, ovviamente più concentrata sulla vita privata di Mercury.

Non doveva essere un documentario però, quindi va bene così; ma finalmente ho capito perché è piaciuto tanto a moltissimi e perché ha preso tanti premi.

È perché ci mancano… ci mancano i Queen, ci manca Freddie Mercury, ci mancano le loro canzoni geniali e i diversi stili che intrecciavano per comporle; ci mancano gli stadi pieni di persone che cantano e che sanno tutte le parole delle canzoni a memoria, ci manca il rock cantato a squarciagola, ci mancano le grandi band, ci manca la passione che ci mettevano loro ed altri come loro.
Ci manca la musica creata come arte, ci manca che la musica possa ancora essere considerata qualcosa di artistico e non un fenomeno prettamente legato all’economia.

Siamo degli inguaribili romantici e malinconici o legati al passato?! Mah… può darsi… o forse ci rendiamo solo conto, guardando il film, che non ci sono più stati personaggi così e che quando c’erano il mondo era più bello, come recita una nota canzone di Elton John:“how wonderful life is while you’re in the world”.

Qual è il vostro ricordo legato ai Queen allora mi viene da chiedervi? Perché il mio è quello di una ragazzina, davvero alle prime armi con i propri gusti musicali, che riceve in dono da un amico caro (grazie Marco, anche se tu forse non te lo ricorderai) una cassetta registrata, azzurra, con incisa la prima raccolta di successi dei Queen e la ascolta nel suo scalcagnato registratore portatile, che si porta ovunque.

Quella ragazzina si innamora di questo gruppo, e diventa matta con “Don’t stop me nowhttps://www.youtube.com/watch?v=HgzGwKwLmgM, come se Il testo rappresentasse qualcosa di importante per lei, come se riuscisse ad immedesimarsi.
Che energia! Che carica! Che esplosione di suoni e melodie, magnificamente orecchiabili, ma per nulla scontate!

Da quel momento la ragazzina segue questo gruppo e, nonostante ami il pop e l’hip hop, i Queen, che sono assolutamente rock, occupano uno spazio importante nella sua cultura musicale, e ne apprezza pian piano le diverse creazioni.

Penso che tutti gli autori e cantanti vorrebbero avere nel proprio repertorio una canzone come “Somebody to lovehttps://www.youtube.com/watch?v=kijpcUv-b8M : un gioiello, sia dal punto di vista musicale, per la parte strumentale, con il trascinante pianoforte di Mercury, gli assoli strabilianti di Brian May, uno dei più grandi chitarristi del mondo, e il gioco tra le voci, per cui i Queen erano e saranno sempre famosi; sia per la parte testuale, una sorta di preghiera gospel, alla maniera di Aretha Franklin, di cui Mercury era grande ammiratore.

A renderla perfetta è quella voce così chiara, squillante, piena, potente, che va su con le note e non si ferma e, come quella della grande Aretha, è tanto in alto da richiamare l’attenzione del cielo e da pretendere di essere ascoltata.
Molti di noi nella vita hanno cantato almeno una volta questa canzone ed ognuno di noi si è immedesimato, anche solo per un attimo: amare ed essere amato è il bisogno primario di ogni essere umano.

Dopo qualche anno, la stessa ragazzina, un po’ cresciuta va, come di consueto, il sabato pomeriggio nel centro della sua città e vede la vetrina più grande del negozio di dischi “Ricordi” letteralmente dedicata alla nuova uscita del disco “Innuendo”: una copertina grandiosa, originalissima, pazzesca, quasi innovativa e una musica di una modernità sconcertante, come sempre i Queen erano in grado di fare.

Nulla che avesse a che fare con “A night at the opera”, e canzoni come “Love of my life”, https://www.youtube.com/watch?v=sUJkCXE4sAA per citarne una sola, che mercury amava cantare nei live.
Tutto molto più cupo, più rock, diverso, ma ancora di grande qualità e che conferma che la band sta benissimo e continua a creare hit di successo.

Quando si ascoltano i Queen è davvero difficile scegliere, perché hanno scritto davvero tanti pezzi grandiosi, perché erano innovativi, diversi, magici, originali: basti pensare a canzoni quali “We will rock you”, con quell’incipit così trascinante o “Killer queen” o ancora “We are the champions”, che incendia le folle e, come si dice, riscalda gli animi.

Era un rock bello, solare, pieno di vita, sano, sembrava che racchiudesse in sé tutta la voglia di vivere e di creare che aveva Freddie Mercury, e che gli altri componenti del gruppo condividevano con coraggio e sete di arte; ben prima che tutto si spegnesse prematuramente, nel modo più triste, che si potesse immaginare.

Passa ancora un po’ di tempo e la ragazza, ormai grande, acquista un cd postumo dei Queen, solo perché contiene “let me livehttps://www.youtube.com/watch?v=EwMwtAFw2LE e della canzone riesce quasi ad ascoltare solo la prima parte, cantata da Freddy Mercury; continua a mandarla indietro, da capo, come faceva tempo prima con le cassette.

Personalmente non ho amato particolarmente il film, né l’attore che interpreta il protagonista, che non ho trovato così strabiliante, ma io sono una stronza, molto esigente, vi tolgo dall’imbarazzo; ringrazio però i creatori, per averci, una volta di più, ricordato la grandezza di una band, quale pietra miliare della storia della musica moderna.

Ma soprattutto il genio indiscutibile di un artista, che forse, se non avesse vissuto tanto al limite, non sarebbe stato così unico! La sua sensibilità si sentiva nella sua potente voce, nel suo sorprendente modo di suonare il piano e nella sua capacità di trascinare il pubblico.

Il vuoto lasciato è incolmabile, ma è proprio vero che le canzoni possono rendere eterno chi le crea e chi le canta.